
SIRACUSA – In dieci anni, su 15 mila ettari contaminati solo l’8% è stato sottoposto a bonifica secondo quanto ci ha confermato il ministero dell’Ambiente. Oltre 770 milioni di finanziamenti sono spariti nell’etere. Circa 100 milioni sono stati stanziati senza lasciare traccia. Più di 660 milioni sono ancora da reperire. Ad aggravare il quadro l’impossibilità di prendere visione dell’elenco delle imprese incaricate delle bonifiche, l’assenza di controlli e i risultati non verificabili. Sono solo alcune delle criticità che gravano sul territorio di Priolo, Melilli e Augusta (cd. Triangolo della Morte) e che ammorbano la popolazione residente dell’Area Sin di Priolo tormentata da miasmi industriali e polveri sottili. Dati che, ancora una volta, dimostrano l’immobilismo delle Istituzioni nell’attuazione dell’Accordo di programma siglato nel lontano 2008 da Ministero dell’Ambiente, Regione siciliana, Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle infrastrutture e le Amministrazioni locali interessate. Uno scenario che contribuisce significativamente alla progressiva desertificazione dell’area. Si può dire – parafrasando Roberto Alosi, segretario generale della Cgil provinciale di Siracusa – che oggi, “l’accordo siglato nel 2008 è attaccato al palo”.
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