
QUANDO VI DIRANNO CHE LE BIOMASSA E I BIOGAS SONO SICURI E NON INQUINANO VOI LEGGETEGLI QUESTO RIASSUNTINO.
Trovati mangimi contaminati da aflatossine in Olanda e Germania 15-Mar-2013 (2 mesi 2 giorni fa)
Marzo 2013 Mais contaminato da micotossine, una soluzione è il biogas 19/03/2013. Accordo tra gli assessori all’agricoltura di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia per la sicurezza agroalimentare e produrre energia verde.350 mila le tonnellate destinate ai biodigestori
Morte per botulino 50 vacche in un allevamento padovano (con 4 biogas intorno)
Alloni (Pd): “Dov’è finito il mais alle aflatossine? Forse negli impianti a biogas?” 18 maggio 2013
Il sindaco di Subbiano chiude il sito con un’ordinanza .Continui sversamenti dalla centrale a biomasse Seriamente inquinato il torrente Talla Arezzo, 17 giugno 2013
A Finale Emilia incidente alla biogas dell’ex zuccherificio (29.06.2013) S.Pietro in Casale (BO)
Pertegada (Udine): fiamme nell’impianto di biogas 29 giugno 2013
Centrale a biomasse: un esposto in procura e la richiesta di uno screening medico sulla popolazione giugno 28, 2013 RIVAROLO CANAVESE (TO)
Incidente alla biogas. Nella foto si vede lo squarcio di un digestore della Biogas della ditta Bio Power S.r.l. di Via Conta Treponti di Lendinara (Rovigo). A breve distanza dall’impianto vi sono delle abitazioni e i residenti sono giustamente preoccupati.
Nel tardo pomeriggio di lunedì 4 marzo la centrale a biomassa (cippato di legna) di Bagnolo Po (Ro) è stata interessata da un incidente che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.
I carabinieri del Noe fanno scattare i sigilli all’impianto delle Serre Cattivi odori e materie prime non autorizzate, sequestrata e chiusa la centrale biogas Siena, 23 luglio 2013
A GALATONE Sequestrata centrale biogas, tre denunce L’operazione effettuata dal Corpo forestale di Lecce e dalla polizia provinciale. Scoperte numerose irregolarità LECCE – Sequestrato impianto a biogas da fermentazione anaerobica per la produzione di energia elettrica in assetto cogenerativo a Galatone realizzato dalla società Renewable Energy S.r.l. con sede legale a Lecce. L’operazione è stata effettuata dal Nipaf (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale) del Corpo forestale dello Stato di Lecce e dalla Polizia Provinciale di Lecce.
Roseto, rivolta per la centrale a biogas Parte una petizione a Santa Petronilla: «Le rotoballe che alimentano l’impianto emanano una puzza insopportabile»
Trebaseleghe (PD) – La moria di mucche per botulino. Il caso giunge al Parlamento Europeo
Esalazioni maleodoranti dagli impianti per l’energia elettrica da biomasse: estate difficile per gli abitanti di Selci LamaCompletata una nuova petizione con oltre 600 firme.
CorriereBrescia La fumata nera del 2 agostoLa fumata nera del 2 agosto Un’altra fumata nera è uscita dalla centrale a biomasse di Rodengo Saiano la mattina del 2 agosto. La denuncia arriva da Legambiente Franciacorta che ha segnalato l’incidente ad Arpa ed Asl.
Centrale a biomasse di Paesana: per l’Asl non ci sono dati “che consentano di escludere a priori la diffusione nell’aria del batterio Legionella”
Guasto centrale biogas inquina acque pubbliche nelle Marche Liquami in Chienti ed Ete morto, notevole moria pesci Liquami in Chienti ed Ete morto, notevole moria pesci
Oggi 8 agosto 2013 gli abitanti di v.ronchi s prospero e quelli di v fossa ronchi sono stati costretti a chiudersi in casa visto le esalazioni di cipolla marcia proveniente dall’ azienda di biogas “fattorie s prospero”che continua imperterrita a lavorare questo materiale senza poterlo fare
Subbiano (Arezzo): un altro sversamento dalla biogas intanto è stata presentata un’interrogazione parlamentrare dai rappresentanti del M5S Dopo 4 sversamenti per guasti o “errori umani” con morie di pesci nel torrente Talla (affluente dell’Arno) il sindaco il 17 luglio aveva fermato la biogas colpevole.
in provincia di Macerata Biogas. Arpam e CfS: “mancano controlli sul digestato” Le istituzioni, dopo un grave incidente, si accorgono che i digestati da biogas pongono seri rischi
Mereto di Tomba, ordinanza del sindaco dopo le proteste: se non sarà messo a norma, l’impianto verrà chiuso il 1º ottobre MERETO DI TOMBA. Entro il primo ottobre la centrale a biogas di Savalons deve essere messa a norma altrimenti l’amministrazione comunale può sospenderne l’attività.
giovedì 22 agosto 2013 Esplosione alla biomassa di Bagnolo Po (RO) Estate di incidenti alle biogas e biomasse
23.08.12013) Fossano: sversamento di liquame in affluente della Stura di Demonte (non si sa se arrivato al fiume). Sarebbe proveniente da una centrale da 1MW che produce biogas da Forsu e da fanghi di depurazione (i migliori digestati!!) in frazione Loreto di Fossano L’impianto – se si conferma che è quello il colpevole – è gestito dalla Società San Carlo srl
Fossano (Cuneo): sull’ inquinamento torrente Veglia da digestati di biogas: interrogazione del consigliere regionale Biolé (24.08.2013) Di pochi giorni fa la notizia di un grave inquinamento da digestato da produzione di biogas nel torrente Veglia di Fossano, affluente diretto del fiume Stura di Demonte
E’ il più grave incidente da biogas in Lombardia. 1500 mc di liquame denso da una vasca spaccatasi finiscono nell’ADDA (3 settembre 2013) cascina Zodegatto di Cervignano d’Adda
Regno Unito e biogas: uno sversamento di 8 milioni di litri di liquami 15.03.2013 14:24 A Newport, nello Shropshire
ROVERBELLA centrale a biogas “Roverbella energia” di strada Sei Vie. Dopo Ferragosto l’impianto era finito nell’occhio del ciclone perché, a seguito di un guasto, si era verificato uno sversamento di liquami che aveva danneggiato la coltura di kiwi di proprietà di Martina Rossi.
Brembio, 28 settembre 2013 – L’aria irrespirabile e veleni nei canali. Questo lo scenario di Brembio ieri, dopo che è esploso un serbatoio nell’impianto a biogas. L’impianto è stato sequestrato dalla magistratura. Gli uomini dell’Arpa hanno preso campioni di acqua inquinata dai canali, per capire il danno ambientale dopo l’incidente alla centrale biogas “Brembio Energia”. Proprio qui, nella notte tra mercoledì e giovedì, dall’impianto si è verificata una fuoriuscita di digestato (reflui zootecnici e residui dalla produzione di energia, ndr) che hanno invaso una roggia vicina e il canale del Brembiolo
Il percorso a ostacoli di Savalons. Il Noe: l’impianto a biogas non è a norma Si attende la pronuncia del Consiglio di Stato Articolo pubblicato il 29/09/2013 –
Cervignano (Lodi). Dopo l’incidente digestati sparsi a ripetizione La centrale dopo il grave incidente (causato probabilmente dall’insufficientemente portanza del terreno riportato o da infiltrazioni d’acqua) ha continuato a funzionare imperterrita. L’Arpa ha consentito di utilizzare due piccole vasche (dismesse) dei reflui zootecnici ante centrale.
SCANDALO CENTRALE BIOMASSE: IN MANETTE DARIO SCOTTI patron del gruppo industriale ai domiciliari. Manette ai polsi anche per tre funzionari del Gse (Gestore servizi energetici)
la risposta del Commissario Ue responsabile per il benessere animale Tonio Borg all’interrogazione sulla moria di 50 mucche per avvelenamento da botulino a Trebaseleghe (PD) di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo: “È in corso un dibattito tra la Commissione e gli Stati membri riguardo agli episodi sporadici di botulismo viscerale nei bovini ed alla presunta relazione causale tra la malattia ed il digestato residuo della produzione di biogas”.
Trovati batteri nel pozzo vicino agli impianti biogas Correggio: l’acqua è stata fatta analizzare dal comitato Ronchi per l’ambiente Martedì sera un incontro pubblico per parlare delle dieci centrali in progetto
CREMONA – Proseguono gli sversamenti di digestato da biogas nelle campagne cremonesi (e persiste il problema della non corretta distribuzione del sottoprodotto, utilizzato anche come fertilizzante. Già a Maggio era stato riportato su queste pagine l’episodio di grossi sversamenti (puniti dal 1° gennaio con la legge 156 del 2006) di presunti liquami e digestato nella zona del Moso e del Canaletto, a Trescore Cremasco, proprio nel punto soprastante una falda subaffiorante. Poi è stata la volta di Sesto cremonese, dove gli sversamenti sono avvenuti sotto la pioggia (condizione vietata) percolando nei canali e inquinando pesantemente il fontanile di un’area protetta. Alla terza settimana di settembre risale l’ultima segnalazione da parte dell’associazione Salviamo il Paesaggio Cremonese e Cremasco
COLLOBIANO – Schiuma bianca nella roggia: odore di marcio e moria di pesci – Potrebbe provenire da un digestore della Centrale a biomasse di Busonengo – E’ a rischio la salute degli abitanti?
Messaggero › Marche › CORRIDONIA – Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Corridonia contro l’impianto a biogas in località Sarrocciano. Il sindaco Nelia Calvigioni, sin da subito, aveva contestato il via libera rilasciato dalla Regione Marche per la realizzazione nel territorio comunale in località Sarrocciano dell’impianto per la produzione di energia elettrica da biogas. Un via libera rilasciato senza tener conto del parere del Comune.
Secondo grave incendio alla centrale a biomasse di Port of Tyne nel Nord dell’Inghilterra Necessario intrvento di 50 pompieri per domare le fiamme La notizia è del 12 ottobre
Biogas. TAR Piem.: fuori legge tutte le centrali Sono fuori legge tutte le centrali a biogas La prima sezione del Tar del Piemonte, intervenendo in un contenzioso tra la Provincia di Novara e una società biogassista che si era vista bloccare l’impianto, ha chiarito che il parametro di emissione massimo consentito di COT (150 mg/Nmc) deve intendersi comprensivo del metano in quanto esso è inequivocabilmente un composto organico e determina emissioni inquinanti a causa del suo elevato contributo all’effetto serra.
Sequestrata centrale a biomasse Scorie altamente inquinanti stoccate abusivamente nel cremonese
19 ottobre, 08:16
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Il Tirreno Versilia
Inchiesta su migliaia di casi di tumore
Danni dell’inceneritore: l’Asl analizza malattie (e decessi) a Pietrasanta e Camaiore. Sotto esame anche i nati dal 2004
di Matteo Tuccini
VIAREGGIO.
Migliaia di casi di tumore (e gli eventuali decessi) negli ultimi 30 anni a Pietrasanta e Camaiore finiscono sotto inchiesta. Un’indagine enorme, ma i cui risultati – promette l’Asl – saranno pronti entro la fine della primavera. L’obiettivo dichiarato è scoprire il possibile collegamento tra le malattie comparse (tumori appunto, ma anche linfomi, mielomi e leucemie) e l’inquinamento prodotto dall’inceneritore di Falascaia, sia nella vecchia che nella nuova versione (chiusa nel 2010). Nel mirino, inoltre, ci sono i nati dal 2004 con eventuali malformazioni o complicazioni, ad esempio nei prematuri.
I tempi di quella che viene definita “Indagine epidemiologica”, di cui per la prima volta si parlò circa un anno e mezzo fa, parevano più rapidi. Ma lo studio di Arpat, pubblicato dal Tirreno, che anticipava questa indagine ha costretto i tecnici a rivedere i parametri. All’inizio, infatti, si pensava di limitarsi all’area del Pollino e di Capezzano Pianore, dove il numero di tumori è peraltro elevatissimo. Arpat, però, ha rivelato (in maniera clamorosa) che i danni del primo inceneritore aperto nel 1974 e chiuso nel 1988 si sono propagati per tutto il territorio di Pietrasanta e Camaiore.
Per non allarmare i cittadini che saranno oggetto di questo studio l’Asl 12 di Viareggio ha deciso di informare, sia tramite i media che con manifesti affissi negli studi medici dei due Comuni, del lavoro che sta svolgendo.
17 gennaio 2013
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(04.10.12) Un sito germanico documenta dal 2010 gli incidenti nelle centrali a biogas. Siamo quasi a 100. Con gravi episodi di inquinalento, esplosioni, incendi, feriti e anche un morto ustionato. E poi non sono impianti pericolosi!
Biogas: quanti incidenti
Se succedono tanti incidenti nella scrupolosa Germania cosa
potrebbe succedere in Italia con la proliferazione delle centrali?
di Michele Corti
È lunga la catena di incidenti nelle 7 mila centrali a biogas germaniche. Li documenta un sito antibiogas tedesco (www.initiativen-mit-weitblick.de ) che mi è stato segnalato da una lettrice residente in Germania. Esso tiene la contabilità e la mappa degli incidenti occorsi alle biogas a partire dal 2010. 90 incidenti che comprendono non solo svasamenti di contenuto fetido dei digestori nei corsi d’acqua ma anche tante esplosioni e tantissimi incendi. Anche con persone ferite e ustionate. In un caso un ustionato è morto.
Sono molteplici gli incidenti possibili
Le tipologie degli incidenti sono molteplici e per questo preoccupanti. In un altro caso è stato in seguito ad un temporale e alla conseguente black out che il contenuto di un digestore è fuoriuscito. Tantissime le morie di pesci a causa dell’inquinamento delle acque per perdite, infiltrazioni, sversamenti. Tanti gli errori umani ma anche quelli imputabili a difetti nelle attrezzature e nella progettazione delle misure di sicurezza. Il rischio esplosione non appare così remoto a giudicare la frequanza di scoppi.
Come possono i mercanti del biogas venire a dirci che in Germania va tutto bene? In Germania stanno abbandonando il biogas e ci rifilano una tecnologia obsoleta. Con la complicità della politica e dei collusi negli apparati pubblici.
Da segnalare che anche nella disciplinata Germania dove, a giudicare da quello che ci raccontano, tutti accettano con gioia le centrali per spirito ecologico (al contrario di noi egoisti e individualisti…) si registra un sabotaggio. Esso ha provocato lo sversamento del contenuto di un digestore e viene da chiedersi se in Italia le centrali siano dotate di precauzioni anti-intrusione, di sistemi di allarme, di telecamere, di recinzioni efficaci nel prevenire l’ingresso di sabotatori. Più in generale ci si chiede cosa potrebbe avvenire in Italia quando si moltiplicheranno le centrali anche in forza della modulazione degli incentivi a favore delle “medie” centrali da 300 kW. La prospettiva è di avere anche in Italia migliaia di centrali. Con la differenza che in Germania forse i progetti sono esaminati con maggiore scrupolo e ci sono più controlli.
Servono più controlli
Chi continua ostinatamente ad escludere le biogas dal novero degli “impianti insalubri” a classificarli dal punto di vista dei rischi di esplosione e incendio alla stregia di un deposito di bombole gpl si sta assumento gravi responsabilità. Sarà bene ricordare a politivci e burocrati che i Comitati non si limitano a protestare contro la realizzazione delle centrali ma, anche una volta accesi i motori e iniziata la lucrosa produzione di energia elettrica, non smobilitano. Restano a conbtrolare, pronti a denunciare i danni, i malfunzionamenti, gli incidenti. Pronti a coalizzarsi e a promuovere class action anche alla corte europea se necessario per inchiodare alle loro responsabilità chi, per compiacenza colpevole verso i biogasisti, ha consentito l’approvazione di progetti lacunosi e superficiali. Gli incidenti dovranno trovare un colpevole non solo nei progettisti ma anche in coloro (tra le decine di enti che dovrebbero controllare i progetti) che non l’hanno fatto o l’hanno fatto solo formalmente come quei burocrati che, tanto per far vedere che hanno letto i progetti, si limitano a… correzioni ortografiche.
Il problema che si pone ora, con centinaia di centrali già in funzione in Italia e con la casistica preoccupante di incidenti occorsi in Germania è la necessità di controlli regolari dopo l’accensione dei motori e per tutta la malaugurata vita dell’impianto (che comunque confidiamo di poter abbreviare).
Störfälle Biogasanlagen ab 2010 auf einer größeren Karte anzeigen
Incidenti a centrali a biogas a partire da 2010
Legenda
Rosso – fuochi, deflagrazione, esplosione
Lilla – danno attraverso sversamento di materiali
Rosa danno alle persone
fonte: http://www.initiativen-mit-weitblick.de
Traduzione della descrizione dei singoli incidenti
Kölleda – 09.01.2010 incendio in un impianto
Leutkirch – 12.01.2010: incendio in un impianto
Mühlingen – 21.01.2010: 18 mila litri di contenuto del digestore contaminano acque
Abstbessingen- 23.02.2010: incidente con pompaggio e asportazione del contenuto del digestore per evitare sversamento
Großkayna – 15.03.2010: dopo forte esplosione sversamento di 14 milioni di litri di contenuto del digestore
Jever – 08.04.2010: incendio con milioni di danni
Sohlingen – 11.04.2010: sviluppo incendio da saldature
Dorfen-Nicklhub – 14.05.2010: moria di pesci dopo l’incidente
Halsbek – 03.06.2010: incendio
Schwandorf – 28.06.2010: incendio
Gebensbach – 29.06.2010: moria di pesce dopo l’incidente
Allendorf/Eder – 01.07.2010: incidente sul lavoro: un operaio cade da cinque metri
Unterkorb – 02.07.2010 moria di pesci nel Vils dopo sversamento di 1000 m3 di contenuto del digestore
Oberschweibern – 24.07.2010: incendio
Lorup – 01.08.2010: incendio con 900 mila € di danni nell’area dell’impianto
Ruderatshofen – 11.08.2010: tre feriti dopo esplosione/incendio
Nordstetten/Villingen – 13.08.2010: incendio
Lüdinghausen – 20.08.2010: 50 mila litri di contenuto del digestore in un corso d’acqua
Kleinbreitenbronn – 31.08.2010: perdita di contenuto del digestore
Großbottwar – XX.09.2010: sversamento di contenuto del digestore dall’impianto nel Bottwar
Eichenried – 24.09.2010: esplosione
Bad Wörishofen – 30.09.2010: incendio nella cabina di trasformazione
Niederprüm -12.10.2010: sversamento di un milione di litri
Neetze – 20.10.2010: 500 mila euro di danni per perdite di contenuto del digestore
Oberwertach/Feldkirchen – 03.11.2010: incendio e inquinamento idrico
Istha/Martinhagen – 05.11.2010: perdite dalla trincea dell’insilato
Nidderau-Ostheim – 06.12.2010: due feriti da esplosione nell’impianto
Vasbeck-Diemelsee – 01.01.2011: perdite di contenuto del digestore
Wölfersheim-Berstadt – 07.01.2011: colature dalla trincea dell’insilato inquinano le acque
Feldkirchen-Westerham – 26.01.2011: perdite di contenuto del digestore
Trendelburg – 27.01.2011: colature dalla trincea dell’insilato inquinano le acque
Düngstrup 29.01.2011: incendio nell’area dei servizi tecnologici
Wittlich – 31.01.2011: infiltrazioni di liquidi dalle fondazioni della centrale inquinano le acque
Senftenberg – 31.01.2011: incendio nell’unità di filtraggio
Karft bei Wittendörp – 05.02.2011: incendio in un grande impianto
Ellwangen-Pfahlheim – 07.02.2011: fuoriuscita di 300 mila litri di contenuto del digestore per un difetto tecnico
Schmachtenhagen – 08.02.2011: a causa di un incidente sversamento di 1500 m3 di contenuto del digestore (digestato)
Alheim – 09.02.2011: colaticcio da insilato per l’alimentazione dei digestori si spande sull’autostrada
Lamstedt – 09.02.2011: sospetta moria di pesce causata da centrale a biogas
Gangelt – 09.02.2011: incendio nella sala motori
Lauchhammer – 28.02.2011: incendio nell’essicatore del digestato
Kampe – 08.03.2011: da 2,5 a 3 milioni di litri di contenuto del digestore fuoriusciti ma il bacino di raccolta ha prevenuto il disastro
Allershofen – 05.03.2011: fiamme nell’impianto elettronico della centrale
Güterglück – 15.03.2011: esplosione con incendio in un digestore
Grevesmühlen – 16.03.2011: (arrivo della notizia) percolato nel bacino di raccolta delle acque piovane
Campen – 07.04.2011: 250 mila € di danni per incendio con molto fumo
Auetal – 08.04.2011: sabotaggio causa lo sversamento di 300 mila litri di contenuto del digestore
Quarnstedt, SG Gartow – 10.04.2011: incendio
Sauserhof, Großbottwar – 03.05.2011: inquinamento idrico per sversamento di contenuto del digestore
Seeth – 05.06.2011: incendio in una centrale (Trafobrand)
Güstrow – 11.06.2011: incendio nella centrale
Erkheim – 20.07.2011: incendio: bruciata la copertura del deposito del digestato
Lauchhammer – 25.07.2011: dopo esplosione due persone ustionate, una gravemente e in seguito morirà
Eggeloge – 01.08.2011: scoppio durante lavori di manutenzione, due feriti gravi
Dassel-Relliehausen – 11.08.2011: incendio di un fermentatore
Gressthal – 20.05.2012: a causa di una perdita da un fermentatore sversamento di 600 m³ di contenuto del digestore
Lenningen-Krebsstein – 06.10.2011: sversamento di 1.5 milioni di litri di contenuto del digestore a seguito del fermentatore
Uchte-Lohhof – 27.10.2011: incendio in 2 impianti di cogenerazione, rischio esplosione
Wiesent – 05.11.2011: scoppio nel fermentatore fa saltare la copertura
Marienmünster – 10.11.2011: incendio in un impianto satellite di cogenerazione
Schlieven – 05.12.2011 : incendio nell’impianto di essiccazione dei digestati; soccorritori in pericolo a causa del deposito di acido solforico
Bettinghausen – 20.12.2011: ancora – era già successo nel 2008 – 1500 m ³ di materiali da fermentare sversati
Hilgermissen – 27.12.201: moria di pesci in un biotopo a causa del colaticcio delle trincee di insilato
Katschenreuth- 01.01.2012: dopo un black out (temporale) l’impianto trabocca
Wurmannsquick – 24.02.2012: perdita da una conduttura: fuoriuscito materiale dal fermentatore
Rheurdt-Saelhuysen – 26.03.2012: grave incendio
Schultenwede – 31.03.2012: contenuto del digestore e di digestati sversati in un ruscello e acque di pesca
Neumarkt – 23.04.2012: sversamento di digestato con inquinamento di corso d’acqua e moria di pesci
Massing-Geratsdorf – 25.04.2012: 20 m3 di digestati nel fiume per un errore umano
Altenstadt – 19.05.2012: perdita di gas da una conduttura con conseguente esplosione
Jerstedt – 07.06.2012: 50m3 di digestato sversati
Großbottwar – 26.06.2012: per la terza volta contenuto del digestore sversato nel fiume Bottwar
Irlach, Cham – 29.06.2012: incendio di macchinari nella sala impianti tecnologici
Usedom – 05.07.2012: una persona portata in ospedale per precauzione dopo che per una perdita di gas si era staccata una cupola di plastica
Bergatreute – 11.07.2012 grande incendio e esalazioni di idrogeno solforato
Niederviehbach – 26.07.2012: sversamento di contenuto del digestore (50m ³) in parte in un ruscello
Kelheim – 06.08.2012: bagliore e scoppio nella centrale di Thronhofen
Mühlingen – 22.08.2012: perdita di gas da un fermentatore; la torcia di emergenza ha dovuto essere attivata manualmente
Schwarzenbek – 17.09.2012: rischio di esplosione per un incendio in un fermentatore
Gangkofen – 26.10.2012: moria di pesce nel fiume Blina:sversamento nei pressi dell’impianto
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Il Fatto Quotidiano > Ambiente & Veleni > …
A Lecce cattivi odori e danni alla salute: sigilli a impianto del gruppo Marcegaglia
Sequestrato il biostabilizzatore dei rifiuti di Poggiardo. Il motivo? Troppi miasmi e ripercussioni dirette sulla vita dei cittadini, a causa di una gestione “errata”, di “misure di cautela disattese” e di “mancato monitoraggio”
di Tiziana Colluto | 1 ottobre 2014
Non causerebbe solo semplici cattivi odori, ma avrebbe ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini: per questo motivo è stato disposto il sequestro preventivo per l’impianto di biostabilizzazione dei rifiuti di Poggiardo, in provincia di Lecce, uno degli snodi essenziali in Puglia degli interessi economici del gruppo Marcegaglia. Appartiene, infatti, alla Progetto Ambiente Bacino Lecce 2 srl, società appartenente al consorzio Cogeam, di cui è socia al 51 per cento, appunto, la Marcegaglia spa. Il restante delle quote è nelle mani della Cisa di Antonio Albanese, tra l’altro il legale rappresentante della Progetto Ambiente e, in queste vesti, indagato ora per getto pericoloso di cose. Assieme al suo nome, nel registro degli indagati sono finiti anche quelli del responsabile dell’impianto di Poggiardo, Gianluca Montanaro, e del delegato in materia ambientale, Carmine Carella.
Le acque pugliesi si fanno agitate per il gruppo mantovano, almeno indirettamente, attraverso il consorzio creato ad hoc per gestire il ciclo della spazzatura del Tacco d’Italia. Il 23 aprile 2013, finì sotto chiave la discarica di Conversano, nel Barese, che, stando alle indagini coordinate dal pm Baldo Pisani, non è stata costruita come avrebbe dovuto: le vasche hanno registrato perdite consistenti, tali da contaminare il terreno circostante. Anche in quel caso a finire nei guai è stato Antonio Albanese, assieme ad altre dieci persone, di cui tre membri della Commissione collaudo della Regione Puglia. Poi, è stata la volta delle contestazioni per la realizzazione della nuova discarica sulla falda acquifera di Corigliano d’Otranto, la cui apertura è al momento congelata.
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Adesso, si va oltre. Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip Alcide Maritati su richiesta del pm Antonio Negro, fornisce una fotografia per niente semplice del biostabilizzatore di Poggiardo: “Misure di cautela e prevenzione totalmente disattese”, emissioni di biogas “non consentite”, conseguenze sulla salute accertate. E’ tutto nero su bianco, dopo le scrupolose indagini condotte dai carabinieri del Noe di Lecce, al comando del maggiore Nicola Candido, e dagli agenti della Polizia Provinciale. Entro 15 giorni, l’impianto di località Pastorizze dovrà essere adeguato, altrimenti sarà fermato. E’ lì che vengono conferiti i rifiuti solidi urbani di 46 comuni del Salento e che ci fossero da anni problemi legati ad insopportabili miasmi era risaputo. Anzi, il gip parla chiaro: “Nonostante fosse nota da tempo l’esistenza di indagini, i responsabili della gestione non hanno posto rimedio”.
Le segnalazioni di residenti e amministratori della zona si sono affastellate e per il Tribunale di Lecce è indubbio che siano quegli odori nauseabondi a generare “emicrania, irritazioni congiunturali, epigastralgia, mal di stomaco, difficoltà respiratorie, tosse, nausea, inappetenza, fastidio, disagio, disturbo del sonno, turbamento della tranquillità e della quiete delle persone, che sono costrette, in particolare nel periodo estivo, a soggiornare nelle loro abitazioni con porte e finestre chiuse”. Non solo danni per la salute, ma anche economici: le strutture ricettive della zona, per la troppa puzza, sono state costrette a dire addio a una fetta “consistente” di clientela. A determinare il tutto sarebbero “le emissioni in atmosfera di biogas, provocate dalla gestione dell’impianto, a causa della mancata adozione di accorgimenti diretti ad assicurare la corretta captazione e il razionale convogliamento di notevoli quantitativi di biogas”. “Emissioni – è specificato – non certamente consentite, ma vietate da regole generali o speciali che impongono misure di cautela e prevenzione, totalmente disattese nel caso in esame”. Un punto, infine, la dice lunga sul resto: finora è mancato un “monitoraggio autonomo e indipendente” che verificasse il superamento o meno dei limiti di accettabilità dei miasmi. E’ proprio ciò che sta cercando di capire adesso l’Arpa Puglia, a cui la Procura ha affidato una consulenza tecnica.